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Due le raccolte più significative realizzate fino ad ora:
metamorphosis
Undici quadri realizzati con una tecnica che unisce collage e pittura, e dove la cornice assume la stessa importanza di ciò che racchiude. All'interno si sviluppa l'idea di "metamorphosis", intesa come cammino dell'evoluzione. Qui appaiono: dinosauri, che stanno a raffigurare le nostre radici, monumenti, che sono il simbolo del passaggio dell'uomo nelle diverse epoche, e macchine volanti, ad esprimere il nostro desiderio di andare ancora più in là, nello spazio e nel futuro, verso nuove mete.
Metamorphosis si esprimeva in due forme precise:
- La mostra audiovisiva
La mostra "metamorphosis" è accompagnata da una colonna sonora realizzata per l'occasione da Gigi. 30 minuti di musica che aiutano il visitatore ad entrare nell'atmosfera suggestiva che i quadri sprigionano.
- La performance live
Una batteria, una danzatrice e un megaschermo sono gli elementi che compongono la performance dal vivo: in questo caso è la musica l'elemento trainante mentre i quadri, animati attraverso la computer grafica e proiettati su uno schermo, diventano lo sfondo.
"Metamorphosis" ha debuttato come mostra di quadri a Reggio Emilia nel febbraio 1999 e si è poi spostata a giugno a Brescia, ospite della rassegna "BresciaMusicArt" curata da Omar Pedrini.
In quell'occasione è stata presentata anche la performance in una sua prima versione.
Dal 26 giugno fino a settembre i quadri di Gigi si uniscono a quelli di altri musicisti come Battiato, Grignani, Graziani, Bennato, Daolio, Jovanotti, al museo Revoltella di Trieste all'interno della mostra intitolata: "Segni e disegni di musicisti italiani".
Il 22 settembre la performance è ospitata nella rassegna "Frontiere" a Milano.
visi d’arte visi d’amore
Raccolta di dipinti in acrilico su legno realizzata nel 2004 e raffigurante i volti di parenti e amici.
“I tratti del volto raccontano storie. La gioia, il dolore, la vita. In ogni segno, in ogni piega e in ogni rugasi cela il vissuto, come fosse la mappa del nostro essere.
Il tempo è lo scultore del nostro viso e del nostro spirito e il viso è lo specchio della nostra storia, il manifesto di un’opera più grande e profonda, di un opera d’arte
complessa che ha impiegato una vita per essere realizzata.
Ecco che allora l’amore e il suo contrario, in tutte le sue forme è l’elemento responsabile di questo effetto e insieme al tempo artefice di quello che il nostro viso racconta. “ |
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Metamorphosis I
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Metamorphosis II
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Metamorphosis VI
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Metamorphosis VII
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Metamorphosis VIII
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Metamorphosis VIII
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Cugino Paolo
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Elio
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Grappi
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Nosfero
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Piero delle Biciclette
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